ME TIME – DANZA AL MUSEO

Me Time – Danza al museo

Una performance di danza liberamente ispirata al celebre saggio Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, realizzata in collaborazione con il Teatro Stabile di Verona e la Scuola Civica di Teatro Paolo Grassi, Milano.

Un progetto di Camilla Monga
Assistente alla coreografia: Marta Masiero
Paesaggi sonori di Federica Furlani
Interpreti: Elia Bucchieri, Alvise Gioli, Daria Golombiievska, Miriam Maso, Priscilla Cornacchia, Marcello Malchiodi, Lorenzo Marchionni, Giorgia Atti, Arianna delle Gemme, Irene Lombardi, Rossana Martire, Michela Marzucco, Giovanna Seccia e Margherita Silingardi.

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9 – 16 – 23 – 30 NOVEMBRE
DOMENICA MATTINA
ore 11.30

Info e prevendite:
Biglietteria di Teatro Nuovo dal lunedì al sabato dalle 15:30 alle 19:30; martedì e venerdì dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30 – Teatro Stabile, Piazza Viviani 10 (Verona) | Tel 045 8006100
Box Office dal lunedì al venerdì 9.30 – 12.30 e 15.30 – 19.00 – Via Pallone 16 (Verona) | Tel 045 8011154
On line Boxol
Biglietteria di Palazzo Maffei previa disponbilità, nei giorni dello spettacolo.
Costo: 15 (+ 2euro di prevendita online)

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ME TIME – Danza al Museo

Musica e danza immergono lo spettatore in un’atmosfera sonora e visiva che lo conduce a muoversi tra le stanze del secondo piano di Palazzo Maffei come in un paesaggio, arrivando a percepire in senso personale continui cambiamenti che si avvicendano a seconda delle diverse sonorità.

L’ascolto della musica tramite il sistema Silent Play – apposite cuffie consegnate con il rispetto delle normative Anti Covid – alimenta un contatto esclusivo con ciascun visitatore all’interno di ogni stanza.

ME TIME – Danza al Museo si trasforma in un viaggio sonoro in dialogo con i pezzi della collezione e le azioni coreografiche.

Camilla Monga, riconosciuta come una delle più interessanti coreografe della sua generazione sulla scena contemporanea, (sue coreografie spesso in dialogo con l’arte contemporanea, sono state eseguite anche al Mart di Rovereto, alla Biennale di Venezia, al Museo d’Arte Moderna di Mosca, alla Triennale di Milano) esegue le sue creazioni in piccoli spazi e in dialogo con le opere esposte, basandosi su una conformazione geometrica che permette una serie di variazioni a seconda della posizione di chi guarda. Ogni coreografia è accompagnata dai “paesaggi sonori” di Federica Furlani, compositrice e musicista che collabora da diversi anni anche con grandi registi italiani come Carmelo Rifici e Antonio Latella.

La ricerca musicale di Federica Furlani prende ispirazione dalle riflessioni dal primo e grande compositore ambientalista Raymond Murray Schafer e Brian Eno. In particolare interpreta il “terzo paesaggio sonoro” definito come il paesaggio caratteristico di un ambiente o di una comunità. Sono suoni unici al mondo, che hanno un grande valore: rappresentano il patrimonio sonoro dei luoghi in cui viviamo e ci aiutano a riscoprire identità diverse che continuano a mutare così come muta la natura che ci circonda in un viaggio che sembra non avere mai una fine.

Le sale “a tema” che connotano il secondo piano della Collezione vengono dunque attraversate da diverse sonorità, base drammaturgica per una perlustrazione del tempo, trasmettendo un’idea di come l’identità dell’uomo sia legata alla natura nel passato, nel presente e nel futuro.