Katsushika Hokusai

Edo (Tokyo), Ottobre 1760 - Edo, 10 Maggio, 1849

Hokusai nasce nel quartiere Honjo, nella parte orientale di Edo (oggi Tokyo), nell’ottobre 1760.

All’età di quindici anni viene assunto nella bottega di un incisore e nel 1778,  compiuti i diciotto anni, diviene allievo di Katsukawa Shunshō, uno degli artisti trainanti della scuola dell’Ukiyo-e, la “pittura della vita che passa, del mondo fluttuante”, della quale Hokusai diventerà il più importante innovatore.

All’inizio dei suoi trent’anni Hokusai affronta grandi cambiamenti, sia nella vita privata che in quella artistica. Nel 1793 muore la prima moglie dell’artista e viene a mancare anche Shunshō, il maestro a cui si appoggia in questi anni. Nel 1797 si risposa e adotta il nome Hokusai, “studio della stella polare”: la scelta del nuovo nome coincide con l’inizio del periodo più alto della sua carriera.

Negli anni Venti dell’Ottocento inizia le sue serie di stampe più famose come Le trentasei vedute del monte Fuji (1826 – 1833), Cascate famose in varie province, Vedute di ponti famosi e verso il 1830 inizia  a lavorare alla famosa serie delle dieci grandi xilografie dei Fantasmi Shashinkio.

La grande onda di Kanagawa di Palazzo Maffei Casa Museo fa parte della raccolta di xilografie chiamata Le trentasei vedute del monte Fuji, pubblicata in Giappone dal 1830. Il rapporto e le tensioni tra l’uomo e la natura vengono qui rappresentate dall’artista attraverso questa onda tempestosa che minaccia ed è in procinto di distruggere le barche dei pescatori. Secondo la visione orientale l’onda è simbolo, a seconda del verso che assume, dell’essere maschile (yang) o femminile (yin); le onde inoltre simboleggiano, con il loro ritmo e incessante movimento, lo scorrere del tempo. La grande onda influenzò alcuni tra i più importanti artisti europei come Edgar Degas (1834-1917), Vincent van Gogh (1853-1890), Émile Gallé (1846-1904) e anche musicisti, come Claude Debussy (1862-1918) che ne fu profondamente ispirato per la sua composizione sinfonica La Mer (1903-1905) tanto da porla come immagine di copertina sulla partitura.

Hokusai continua a dipingere fino agli ultimi giorni della sua vita e afferma, in una delle sue ultime testimonianze scritte, che Se il Cielo mi concedesse ancora dieci anni […] anche solo cinque anni in più sarei potuto divenire un vero artista.

Hokusai muore nel maggio 1849, all’età di ottantanove anni.